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Per conoscere la storia del nostro allevamento vi riportiamo un articolo, scritto dal giornalista cinofilo Stefano Vitale Bovarone, nel quale introduce la storia dell'allevamento setter dell'Abazia e del suo proprietario, Piero Oddone.

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Piero Oddone con Nazzareno e Nathan dell'Abazia

L’allevamento “dell’Abazia” nasce ufficialmente nel 1993 mentre l’interesse di Piero Oddone, suo titolare, per la razza setter inglese – ma anche per il pointer – risale al 1965 quando Oddone era un ragazzotto di appena quindici anni.
Lui è fatto così, come si trova un animale tra le mani il primo istinto che lo anima è quello di allevare, fare riprodurre intendo, canarini, pappagalli o, appunto, cani!
E in effetti la prima cucciolata fu di pointer ma, come vedremo, non resterà l’unica.

Piero ama da sempre la caccia, quella ben fatta che allora si poteva ancora fare agevolmente e tutta la sua attività si è da sempre incentrata su una produzione che ha voluto essere di qualità venatoria indiscutibile ma anche rispettosa dei canoni morfologici.
Si è sempre fidato di fattrici sue, cagne solide e forti ma anche composte nel movimento e dotate di quella eleganza senza la quale il setter, semplicemente … non c’è.

Mai, un cane con sangue da bellezza, è entrato nella genealogia dei “dell’Abazia!

La prima cucciolata con l’Affisso dell’Abazia nacque dall’accoppiamento di Cindi con Radentis Gian: nacquero due femmine, Nidra e Nuba –che si tenne per se- e tre maschi: la cagne uscivano con lui, crescevano bene e, un giorno furono viste sul terreno da Bruno Bella- notissimo preparatore e conduttore (qualcuno certo ricorderà il suo Zed!), anche lui astigiano, che gli disse:
“Portale fuori tu, se poi vedi qualcosa di buono, ci penso io a preparartele!”.
E così, in effetti, fu.

Cico, Febo, Nord , ovviamente tutti marcati “dell’Abazia”sono solo i primi nomi che mi vengono in mente e poi Otis, Stoner, Emos, Yago – prima portato da Bella e poi da Bonatti.
Davvero forte e indimenticabile per Piero fu la sua collaborazione con Ademaro Scipioni e molti dell’Abazia furono figli di Negus, Breng, Nord di Val di Chiana, e Gufo ma anche successivamente di Kapò.

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Piero Oddone ed Ademaro Scipioni

Un giorno che Ademaro non era a casa perché impegnato coi cani in Polonia, Piero aveva due cagne da coprire, andò da Fiero, del Sig. Cuzzola.
Nacquero cani formidabili, come quelli che proprio lui desiderava, con grande potenza olfattiva, cani facili al dressaggio, consenso sempre istintivo come anche il riporto.
Un nome? Certo, Mur dell'Abazia, un tricolore b.n. il cui sangue è ancora oggi presente nei certificati dei setter di produzione di Piero! Volete sapere cosa mi dice spesso lui quando parliamo di cani?

“Non è vero che un buon cane da prove possa essere sicuramente bravo anche a caccia mentre è assolutamente vero che un buon cane da caccia, composto ed elegante, sarà sempre un buon cane da prove!”.

Sono concetti veri, che comunque si possono tradurre in cani di qualità al patto di considerare le “prove di caccia su selvaggina naturale” una nota del concorso non seconda a nessuna altra sul piano zootecnico di selezione della razza.
I cani “dell’Abazia” che ne hanno segnato più pesantemente il percorso?
Beh, in mezzo a tutti quei Campioni, come non citare Febo dell'Abazia e la sua partecipazione al Campionato Mondiale, Otis e Mur una … strage di qualifiche, simili in tante cose, Otis più bello e Mur fondamentale in riproduzione e, poi, il pointer Arù dell'Abazia, proprietario e conduttore Giorgio Fantino, Campione Europeo su selvaggina di Montagna.

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Antonio Fantino ed Arù dell'Abazia

Per quanto riguarda la qualità del progetto selettivo di Oddone anche nei pointers si può anche aggiungere che Anita, sorella di Arù, ha prodotto Benito dell’Abazia, Camp. Italiano di Lavoro.

Alla base di tutto questo lavoro cinofilo c’è l’amore, la volontà e la qualità di un uomo, Piero Oddone, che da ventiquattro anni, più quelli senza Affisso ma non meno importanti, lavora seriamente e con entusiasmo all’allevamento.

Oddone è di Asti, rappresenta il carattere tosto ma gentile dei piemontesi, è persona di qualità e sportività nel senso che sa apprezzare la qualità di un cane anche quando non si tratti di uno suo.


E’ un piacere essere un suo amico?
Direi piuttosto che è un privilegio.


Stefano VITALE BROVARONE
Giornalista Cinofilo

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